I giorni del cielo

I giorni del cielo

Trama

Diretto da Terrence Malick, I giorni del cielo è un film drammatico d'epoca uscito nel 1978. Il film è ambientato nel cuore dell'America dei primi del XX secolo, dove il paesaggio è tanto spietato quanto i personaggi che lo abitano. La storia inizia con William Baxter, interpretato da Richard Gere, un operaio siderurgico nella città industriale di Chicago, che lavora alla catena di montaggio di un'acciaieria. La vita di William è banale e opprimente, un ciclo infinito di fatica e sfruttamento. È in questo ambiente spietato che William incontra Abby, interpretata da Brooke Adams, una giovane donna bella e dallo spirito libero che condivide il suo senso di malcontento e disillusione nei confronti del sistema. Tra i due si crea un legame stretto, non solo tra amanti, ma anche una profonda comprensione ed empatia reciproca. Tuttavia, il loro mondo idilliaco crolla quando William, in un momento di rabbia, uccide accidentalmente il suo supervisore durante un'accesa discussione. In preda al panico e temendo le conseguenze delle sue azioni, William fugge dalla città, portando con sé Abby e la sua sorellina Linda per iniziare una nuova vita nel Texas panhandle. È una decisione audace ma disperata, guidata più dall'istinto che da un'attenta pianificazione. Una volta arrivato nel Texas panhandle, William, un operaio qualificato, trova rapidamente lavoro come mietitore di grano sotto la direzione severa e stoica di un agricoltore di nome H.C. Harrison, interpretato da Sam Shepard. Il suo arrivo coincide con un periodo di condizioni meteorologiche estreme, una grave siccità che mette alla prova la resistenza sia delle persone che della terra. Come mietitore, William e i suoi amici affrontano la dura realtà del lavoro sulla terra, confrontandosi con il caldo torrido, la spossatezza e la minaccia sempre presente di malattie. Nel frattempo, Abby ha assunto una nuova identità, adottando il nome di "Abby", presentandosi come la sorella di William per evitare il controllo della gente del posto. Questo stratagemma permette loro di evitare di sollevare sospetti sul loro passato, ma crea anche tensione all'interno della loro relazione, poiché William è costretto a nascondere la loro vera identità. La facciata delle loro nuove vite diventa sempre più fragile, minacciando di frantumare la struttura stessa della loro esistenza. Man mano che la storia si sviluppa, le dinamiche dei rapporti tra i tre personaggi diventano più complesse. Il legame di William con Linda, la sua sorellina, si approfondisce, mentre tenta di proteggerla dalla dura realtà della loro nuova situazione. Nel frattempo, il loro rapporto con Abby assume una dimensione più complicata, poiché William lotta con i suoi sentimenti per lei, diviso tra il suo amore e la sua necessità di mantenere segreto il loro passato. L'arrivo della figlia di H.C., Katherine, interpretata da Linda Manz, aggiunge un nuovo livello alla narrazione, poiché diventa un simbolo di speranza e innocenza. Katherine è ingenua ma curiosa, spesso percepisce il mondo che la circonda con occhi spalancati pieni di meraviglia, non gravata dalle dure realtà del brutale mondo di suo padre. Uno degli aspetti più importanti de I giorni del cielo è la sua fotografia, per gentile concessione di Néstor Almendros. Il film cattura la bellezza mozzafiato del paesaggio texano, mostrando gli spazi vasti e aperti e la maestosità inquietante dei cieli. La tavolozza visiva è ossessionante, con riprese ampie dei campi di grano, che sembrano estendersi all'infinito, rispecchiando la disperata ricerca di significato e connessione dei personaggi in un mondo senza confini o definizioni chiari. La narrazione de I giorni del cielo assume una qualità onirica, poiché i confini tra realtà e fantasia si confondono. Il film è tanto una meditazione poetica sulla condizione umana quanto un ritratto grintoso della vita ai margini. Il film di Terrence Malick è un'ode al cuore dell'America, ma anche una critica feroce delle sue dure realtà. In definitiva, I giorni del cielo è un'esplorazione toccante di amore, perdita e desiderio, un viaggio che sfida facili categorizzazioni o interpretazioni. Mentre la storia si avvia verso la sua tragica conclusione, il fragile mondo dei personaggi inizia a sgretolarsi, rivelando gli oscuri segreti che sono rimasti in agguato appena sotto la superficie. Le scene finali sono un toccante promemoria del fatto che, alla fine, non è il mondo esterno a determinare il nostro destino, ma le nostre scelte e la rete di relazioni che ci lega agli altri. La conclusione devastante è come un pugno nello stomaco, che fa capire allo spettatore la gravità delle circostanze di William e Abby, mentre si confrontano con la dura realtà del loro passato e con il prezzo che devono pagare per il loro inganno.

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