Sono un Eroe

Trama
Sono un Eroe (I Am a Hero) è un film horror apocalittico giapponese sugli zombie, stimolante e inquietante, diretto da Shinsuke Sato e basato sull'omonimo manga di Kengo Hanazawa. Il film è stato presentato in anteprima al Fantasia International Film Festival 2015 e successivamente è stato distribuito in diversi paesi in tutto il mondo. Il film ruota attorno a Hideo Suzuki, un assistente di 35 anni di un famoso artista manga. La sua vita è piovosa e banale, afflitta dal suo lavoro sottopagato, dalla diminuzione della vita sociale e dall'insicurezza. Hideo lotta per trovare l'ispirazione per creare il suo lavoro, frustrato spesso dalla mancanza di creatività e di scopo nella sua vita. La sua instabilità mentale è diventata così grave che inizia a sperimentare strane allucinazioni, che approfondiscono ulteriormente la sua sensazione di essere una semplice comparsa nella sua stessa storia. Questa esistenza monotona prende una svolta inaspettata quando una misteriosa e mortale malattia inizia a diffondersi tra la popolazione, trasformando le persone in violente creature simili a zombie affamate di carne, spinte unicamente dal loro insaziabile bisogno di distruggere e divorare. L'epidemia iniziale è avvolta in un'atmosfera di caos, mentre le persone si trasformano in mostri imprevedibili e animaleschi. Hideo si ritrova a testimoniare la discesa nell'anarchia nel suo stesso quartiere, lottando per mantenere intatta la sua sanità mentale. Durante le prime fasi dell'apocalisse, il personaggio di Hideo subisce una trasformazione significativa. Inizialmente paralizzato dall'indecisione, diventa gradualmente più proattivo, scoprendo la sua forza nell'assistere e proteggere coloro che sono vulnerabili alla malattia. La sua insicurezza e la sua frustrazione iniziano a svanire, sostituite da un crescente desiderio di trovare il suo posto in mezzo al caos. Mentre Hideo si ritrova al centro della crisi, si confronta con la realtà della propria mortalità e l'importanza delle connessioni umane. Hideo incontra Kyoichi Kojima, un giovane emotivamente fragile, mentalmente instabile e un po' eccentrico che si è convinto che il mondo stia per finire. È un solitario alquanto isolato, il cui fragile stato mentale è esacerbato dalla sua incapacità di stringere relazioni significative. Le loro interazioni sono piene di umorismo nero e un pizzico di goffaggine, ma diventa gradualmente evidente che il loro fragile legame funge da meccanismo di difesa per i due uomini mentre tentano di affrontare il mondo in rapido deterioramento che li circonda. Sebbene Sono un Eroe sia spesso classificato come un film apocalittico sugli zombie, approfondisce le complessità della natura umana e la lotta per rimanere sani di mente di fronte a eventi catastrofici. Offre una critica all'isolamento sociale, alla solitudine e alla condizione umana, sollevando interrogativi sull'empatia, la sopravvivenza e il valore delle relazioni umane. La rappresentazione delle lotte interiori dei personaggi da parte del film aggiunge uno strato di profondità e complessità che lo distingue dagli altri film horror di sopravvivenza del genere. Man mano che la storia si sviluppa, Hideo inizia a vedere il mondo attraverso occhi diversi: da osservatore che assiste al declino della civiltà umana a protagonista che partecipa attivamente alla lotta per la sopravvivenza. La tensione nella narrazione aumenta man mano che la determinazione di Hideo si fa più forte, costringendolo a confrontarsi frontalmente con i suoi demoni personali e le sue vulnerabilità. La fotografia in Sono un Eroe presenta una tavolozza di colori tenui, che spesso enfatizza la monotonia e la desolazione del mondo post-apocalittico. Questo contribuisce al senso di desolazione e isolamento che pervade la narrazione. Il trucco e gli effetti speciali che danno vita agli umani infetti sono sia inquietanti che convincenti, catturando perfettamente il caos e la distruzione che si sviluppano nel corso della storia. Sono un Eroe offre un ritratto sfumato della condizione umana di fronte all'apocalisse, sollevando interrogativi sulla nostra capacità di provare empatia e sulla nostra volontà di sopravvivere di fronte a eventi catastrofici. In definitiva, il film presenta un commento oscuro e stimolante sullo stato dell'umanità, sfidando il pubblico a riflettere sul proprio posto all'interno del mondo e sul valore che attribuiscono ai legami umani in tempi di crisi.
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