Repulsione

Trama
Nel thriller psicologico del 1965 della Nouvelle Vague francese, 'Repulsione', il regista Roman Polanski crea magistralmente un'atmosfera tesa di desideri repressi e realtà sfocate. La narrazione si concentra su Carole, una giovane e bella manicure interpretata da Catherine Deneuve, che si ritrova intrappolata in una crisi esistenziale. Con il passare dei giorni e mentre sua sorella Helen, con cui condivide un piccolo appartamento a Londra, si prepara a partire per una vacanza in Italia, i confini tra la realtà e il mondo interiore di Carole iniziano a svanire. La condizione di Carole peggiora man mano che diventa sempre più paranoica e distaccata. Soffre di grave androfobia, una paura patologica degli uomini. L'ambiente claustrofobico e isolato in cui si trova esacerba la sua condizione mentre lotta per mantenere il controllo sulla sua sanità mentale. Si rinchiude nel suo appartamento, incapace e riluttante ad affrontare il mondo esterno. Nel suo ritiro dalla realtà, si ritrova tormentata da una serie di allucinazioni che sfumano i confini tra sogno e realtà. Man mano che queste spaventose visioni prendono il sopravvento, la presa di Carole sulla sua sanità mentale inizia a vacillare, culminando in un crollo catastrofico. Polanski impiega una struttura narrativa unica, che sfuma i confini tra realtà e soprannaturale. Manipola abilmente la tensione e costruisce l'atmosfera di disagio mentre il pubblico rimane incerto su ciò che è reale e ciò che è solo la fragile psiche di Carole che le gioca brutti scherzi. Attraverso un uso deliberato di lunghe riprese e una cinematografia suggestiva, Polanski evoca un inquietante senso di isolamento nel sordido e malandato appartamento londinese, accentuando il senso di claustrofobia che Carole sente soffocarla. Man mano che la narrazioneprogredisce, i confini tra la realtà di Carole e le sue allucinazioni diventano sempre più sfumati. Le sue visioni, sebbene spaventose, possiedono una qualità stranamente logica, rafforzando ulteriormente il sospetto del pubblico che le percezioni della realtà di Carole possano essere distorte. L'uso del simbolismo e dei motivi visivi da parte di Polanski aggiunge profondità alla narrazione, invitando il pubblico a interpretare il significato dietro le allucinazioni di Carole. Possono essere viste come una manifestazione dei suoi desideri repressi, o semplicemente un prodotto della sua psiche fratturata. Uno degli aspetti più sorprendenti di 'Repulsione' è il modo in cui Polanski ritrae la relazione di Carole con sua sorella Helen, interpretata da Françoise Dorléac. Helen è una donna sicura di sé e assertiva che sembra in contrasto con la natura fragile e introversa di Carole. Mentre la loro dinamica viene ritratta, in particolare nelle prime scene, il pubblico comincia a capire le cause profonde dei desideri repressi e della paranoia di Carole. Nella sua paura dell'intimità e degli uomini, Carole si sente intrappolata dalle sue stesse emozioni e inadeguatezze. Deneuve offre una performance inquietante nei panni di Carole, trasmettendo il fragile stato d'animo del personaggio attraverso una serie di espressioni sottili e linguaggio del corpo. Riesce a suscitare un profondo senso di empatia nel pubblico, facendoli sentire a disagio per lo stato di salute mentale del suo personaggio. Il suo ritratto fragile e introverso di Carole umanizza il suo personaggio e solleva importanti interrogativi sulle pressioni sociali esercitate sulle giovani donne, in particolare quelle con problemi di salute mentale. 'Repulsione' è stato elogiato per il suo approccio pionieristico alla rappresentazione della malattia mentale, in particolare per un film uscito a metà degli anni '60. La sua struttura narrativa unica e la magistrale regia di Polanski lo rendono un'opera rivoluzionaria nel genere thriller. Come esperienza cinematografica, 'Repulsione' è tanto inquietante quanto visivamente sbalorditivo. L'esplorazione dei desideri repressi che guidano la trama di questo film segna l'inizio di una nuova era nella narrazione cinematografica.
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