La Favorita

Trama
Nel rigoglioso e opprimente mondo della regalità britannica del XVIII secolo, tra politica e lotte di potere, La Favorita porta in vita le intricate dinamiche tra la regina Anna e coloro che la circondano, in particolare le donne nella sua cerchia ristretta. Al centro c'è una storia di desiderio, lealtà e inganno, in cui i legami tra la regina Anna e Sarah Churchill sono messi alla prova dall'arrivo della cugina di Sarah, Abigail Hill, innescando una serie di eventi che culminano in un'aspra rivalità tra le due donne per l'ambito titolo di Favorita della Regina. Il film si apre con la regina Anna, interpretata da Olivia Colman, che lotta per far fronte alla perdita di un figlio, dei suoi amati 11 bambini nati, tutti tragicamente morti durante l'infanzia. Tra il dolore e la solitudine, il suo rapporto con la sua fidata consigliera e amica intima, Sarah Churchill, interpretata da Rachel Weisz, funge da ancora per entrambe le donne. Sarah è salita di grado fino a diventare una delle donne più influenti e potenti a corte, non solo in virtù del suo intelletto e arguzia, ma anche grazie ai suoi stretti legami con la regina. Tuttavia, la posizione di Sarah inizia a mostrare segni di cedimento quando sua cugina, Abigail Hill, interpretata da Emma Stone, emerge sulla scena. Abigail cerca di sfuggire alle sue circostanze di povertà e di gettare la sua sorte tra quella della classe aristocratica. Con la sua bellezza, il suo fascino e la sua abilità, attira rapidamente l'attenzione della famiglia reale e, in particolare, cattura l'attenzione di Robert Harley, duca di Portland e consigliere del re all'epoca. L'ascesa di Abigail a corte acquista slancio quando cattura l'attenzione di Lord Halifax e inizia a fornire i suoi servizi come cameriera di Sarah. Man mano che Abigail intraprende la sua traiettoria verso il centro del potere, sfrutta la sua intelligenza e la sua astuzia per stabilire forti connessioni con numerosi membri della famiglia reale, sfruttando la sua buona fortuna, la sua disposizione gentile e la sua capacità di guadagnare la fiducia di Sarah, aumentando rapidamente il suo status a corte. Mentre Abigail avanza, pianifica simultaneamente un trasferimento negli alloggi della Dama di Compagnia per essere direttamente al servizio della Regina stessa. Per tutto il film, Abigail manipola coloro che la circondano con apparente spietatezza, il suo intelletto non solo servendola moralmente, ma sfruttando le motivazioni degli altri. Dietro tutto, mira abilmente a guadagnare la fiducia di Sarah e a posizionarsi favorevolmente con la Regina in preparazione di un possibile passaggio per diventare la nuova confidente. Una confusa sequenza di eventi si svolge mentre, anche in mezzo alle sue attente macchinazioni, Abigail inizia a sviluppare sentimenti genuini per la Regina, portando le emozioni in un calcolo precedentemente alimentato da un desiderio puramente analitico di guadagnare potere. Al contrario, le sue motivazioni derivano anche dall'empatia poiché, assistendo all'isolamento della Regina e alla sua vulnerabilità alle macchinazioni di Sarah, Abigail agisce con intelligenza, riconoscendo la fragilità della sua posizione a corte e giocando a lungo termine se necessario per consolidare le sue circostanze. Sarah, legata nel possesso dal suo amore e cameratismo per la Regina, alla fine provoca un crocevia critico. Quando viene spinta dalla Regina a fornire compagnia, o forse solo distrazione dall'acuto dolore emotivo, Sarah si ritrova a contrastare l'ascesa alla ribalta di Abigail. Risentendo della sua crescente affinità con la Regina, Sarah vede la sua profonda connessione come minacciata, arrivando persino a sentirsi chiedere di lasciare la Regina. Quando Abigail coglie l'occasione e alla fine prende il posto di Abigail accanto alla regina Anna, la scomparsa di Sarah serve a catapultare Abigail in un potere inamovibile all'interno della cerchia reale.
Recensioni
Joseph
Yorgos Lanthimos's take on "The Royal Harem," a British "Farewell, My Queen." Lanthimos's innovative techniques are a delightful upgrade; it's laugh-out-loud funny! The film's emotional range, from farcical to thriller to tragic, is expertly managed, showcasing Lanthimos's powerful direction. The lead actresses deliver extraordinary performances: Stone is stunningly Machiavellian, Weisz is powerfully commanding, and Colman fully embraces the role, each giving performances above and beyond. The only drawback might be its limited scope, but it remains Lanthimos's funniest, most accessible, and most endearing film to date.
Hope
Absolutely brilliant! The three leading ladies are phenomenal. However, as an audience member, I was captivated by Joe Alwyn throughout the entire film – a massive and fascinating departure for him. And, everything Emma Stone's character reluctantly does, I'd gladly volunteer to take over for her myself😌.
Anthony
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Sophie
More amusing than meaningful. With its eccentric soundtrack, lavish costumes, and farcical performances, the character designs alone are a knockout. A Queen throwing tantrums, wanting nothing more than to sleep with a lady in a debauched manner. A butch woman, filled with jealousy, grabs someone by the neck and slams them against the wall. A sly little imp, not caring about your power, willing to climb into bed to get what she wants. Fan fiction wouldn't dare to be this bold. Utterly 'Akahime'-esque!
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