Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato

Trama
Nell'idilliaca Contea, Bilbo Baggins, un hobbit gentile e poco avventuroso, risiede in un'accogliente casa-hobbit conosciuta come Borsa. Bilbo, che preferisce le comodità della sua vita tranquilla, è felice dell'arrivo di Gandalf il Grigio, un mago saggio e potente. Tuttavia, la loro riunione viene bruscamente interrotta da un seguito di tredici nani, guidati da Thorin Scudodiquercia, che sono determinati a rivendicare la loro patria ancestrale, la Montagna Solitaria, dal feroce drago Smaug. Inizialmente, Bilbo non è disposto a partecipare alla pericolosa missione dei nani, ma Gandalf, incuriosito dall'intraprendenza e dall'astuzia dell'hobbit, lo convince a unirsi alla compagnia come scassinatore. All'insaputa di Bilbo, l'aggiunta di un hobbit con le sue abilità uniche è fondamentale per il successo della spedizione. Con il suo riluttante consenso, Bilbo parte per un viaggio inaspettato, lasciandosi alle spalle la familiarità e la sicurezza della Contea. Quando partono, i nani e Bilbo affrontano numerose sfide. Devono attraversare pericolosi passi di montagna, evitare il pericolo in agguato dietro ogni angolo e fare i conti con i litigi tra i membri della compagnia. Gandalf, che possiede una conoscenza intima del terreno pericoloso e dei suoi abitanti, li guida sapientemente, fornendo saggezza e protezione. Durante il loro pericoloso viaggio, incrociano troll, troll, che li trasformano in pietra, ma poi tornano a essere oggetti in accordo quando la luce dell'alba li colpisce. Poi si imbattono nel prossimo pasto del gruppo di troll, ma finiscono per divorarli, sconfiggendoli così in un modo che mette in mostra la tenacia dei nani e degli hobbit di fronte alle avversità. Mentre attraversano gli stretti passi di montagna, si imbattono nel covo sotterraneo degli esseri mistici noti come Goblin. Travestiti da goblin stessi, si infiltrano con successo nella caverna di Azog, un troll delle caverne senza cuore e un potente nemico dei nani. Il re goblin viene infine sconfitto e, dopo aver afferrato un po' di tesoro rubato, il gruppo incontra il troll dalla pelle pallida, dagli occhi scuri e dallo spettro feroce, Radagast il Bruno, che procede a salvarli e dà loro un'indicazione su dove trovare il loro prossimo mezzo di protezione dai pericolosi sentieri di montagna che li attendono. Nella città di Brea, fanno amicizia con un umano, Grampasso, che si offre di guidarli attraverso i pericolosi paesaggi e verso Mordor, una terra che persino Grampasso teme di attraversare. Da quando erano arrivati a Brea, anche Frodo Baggins, il cugino di Bilbo, si era recato nella stessa città, inviando posta a Bilbo da Borsa che informava dei piani di viaggio di Frodo per Brea. Al loro arrivo a Gran Burrone, incontrano Elrond, un signore elfico, e i suoi stimati parenti, che, anche loro, sono stati coinvolti nelle complessità della guerra tra i Popoli Liberi e l'Ombra, una forza oscura che incombe in lontananza. Bilbo è sorpreso dal livello di competenza dimostrato dagli Elfi, che dimostrano la loro conoscenza avanzata in questioni riguardanti la magia e la storia. Sebbene Bilbo sia inizialmente sprezzante del suo nuovo ruolo di scassinatore della compagnia, gradualmente arriva a capire il significato delle sue azioni e l'importanza della ricerca. L'influenza di Gandalf, unita al cameratismo che condivide con i nani, ispira Bilbo a crescere come personaggio e ad affermare la sua dignità in questa sfida scoraggiante. Una volta arrivati alla Montagna Solitaria, la compagnia scopre che Smaug, un potente drago con un'insaziabile sete di oro e tesori, occupa il tesoro della Montagna Solitaria. Tuttavia, presto si rendono conto che la loro ricerca per rivendicare la montagna è irta di sfide e pericoli maggiori di quanto inizialmente previsto. Mentre la narrazione attraversa la vasta distesa della Terra di Mezzo, Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato mette in primo piano l'identità emergente di Bilbo Baggins, che intraprende un viaggio non pianificato che risveglia dentro di sé un senso di appartenenza e una spruzzata di coraggio. L'attesa cresce verso un sequel imprevedibile ed emozionante, mentre il precario viaggio naviga nella fitta rete di pericoli, amicizie inaspettate e scoperta di sé, stabilendo questa epica ricerca come un punto di svolta nella vita di Bilbo e nel futuro della Terra di Mezzo.
Recensioni
Jenna
It neither exceeded nor fell short of expectations; the first installment concluded safely. Surprisingly, the actual viewing wasn't as thrilling as watching the trailers, like finally meeting those "friends" you've been looking forward to! Seeing the book come to life brought knowing smiles and pure satisfaction. The most exciting part was seeing Elrond's entrance—truly tear-inducing with its perfect transition. The elves remain breathtakingly beautiful, and Martin Freeman as Bilbo is incredibly charming, which I honestly didn't anticipate.
Bridget
1. Martin Freeman is absolutely adorable as Bilbo. 2. Peter Jackson seems to have lost his touch; this film feels drawn out and lacks the magic of the original trilogy.
Maxwell
How do you trick a Hobbit into going on an adventure? Eat all the food in his pantry, leaving him with absolutely no breakfast.
Sofia
The film doesn't rush to introduce all the familiar faces at once; instead, they appear gradually, like meeting old friends. Then Gollum arrives, and a flood of memories bursts forth and overwhelms you... While it inevitably feels a bit too similar to *The Lord of the Rings*, the sheer brilliance of the final hour is enough to reignite the passion that may have cooled for the original trilogy. A new chapter begins; a journey renewed. As the saying goes, "All meetings in this world are, in fact, reunions after a long separation."
Ashton
At 169 minutes, the film feels somewhat lengthy, lacking a truly compelling climax. There's an overabundance of exposition, and the setup for the grander world feels a bit underdeveloped. Coupled with the passage of time since the original trilogy, the memory of those earlier films has grown a little hazy.
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