Il Lungo Addio

Il Lungo Addio

Trama

Ambientato nelle strade infestate dal crimine della Los Angeles degli anni '50, l'adattamento di Robert Altman del romanzo del 1953 di Raymond Chandler, Il lungo addio, è un film complesso e sfumato che reinventa il classico cliché del detective segugio per gli anni '70. Uscito nel 1973, il film vede protagonista Elliott Gould nei panni dell'investigatore privato perennemente perplesso e disilluso, Philip Marlowe. Il film inizia con l'amico di Marlowe (Gould), Terry Lennox (Jim Bouton), recentemente divorziato dalla moglie, Betty (Nina van Pallandt). Poiché Marlowe è consapevole che Lennox ha avuto problemi con la moglie, Marlowe accetta di aiutarlo con alcuni documenti che consentirebbero a Lennox di emigrare in Messico. Tuttavia, le cose prendono rapidamente una svolta oscura quando la polizia locale scopre che Betty è stata brutalmente assassinata nella sua villa e Lennox è accusato di aver commesso il crimine. Quando Marlowe visita Lennox in prigione, scopre che era stato effettivamente l'ultimo con Betty la notte del suo omicidio e che un testimone ha riferito di aver visto Lennox fuggire dalla villa quella notte. Marlowe non crede alla storia e decide di aiutare il suo amico a dimostrare la sua innocenza. Così facendo, si ritrova intrappolato in una complessa rete di inganni e corruzione, che sembra coinvolgere tutti, da una ricca socialite infatuata di Betty alla polizia di Los Angeles, che sembra determinata a far condannare Lennox. Lungo la strada, Marlowe incontra l'ammaliante Eileen Wade (Nina van Pallandt), la sorella di Betty, che è allo stesso tempo affascinata e terrorizzata dall'assassino di sua sorella. Marlowe incrocia anche Roger Wade (Mark Rydell), il fratello di Betty e uno scrittore in difficoltà, che diventa sempre più squilibrato mentre Marlowe scava più a fondo nel caso. Uno degli aspetti più notevoli de Il lungo addio è il suo rifiuto dei classici cliché del genere film noir, a favore di un tono più cinico e irriverente. Sparito il detective oscuro e disilluso che il pubblico è abituato a vedere, al suo posto c'è un Marlowe più rilassato e perplesso, che sorride all'inutilità di tutto. L'interpretazione di Elliott Gould nei panni di Marlowe è un punto culminante del film, portando al personaggio un senso di stanca disillusione che è allo stesso tempo accattivante e umoristico. Il tempismo comico e i manierismi di Gould sono perfettamente adatti al ruolo e portano un senso di modernità al personaggio che era urgentemente necessario all'epoca. La regia di Robert Altman è caratteristicamente innovativa ed eclettica, con uno stile fluido e improvvisativo che consente agli attori di brillare. L'uso di attori non professionisti e l'enfasi di Altman sulla creazione di un senso di vita realistica e quotidiana si aggiungono al senso di grinta e autenticità del film. Il film è stato anche elogiato per i suoi temi femministi, con Eileen Wade che è uno dei personaggi femminili più avvincenti del film. L'interpretazione di Nina van Pallandt è allo stesso tempo accattivante e snervante e la sua complessità è un punto culminante del film. Il lungo addio è un film che premia le visioni multiple, con la sua trama complessa e i suoi personaggi che offrono nuovi livelli di significato e interpretazione ogni volta. Anche se potrebbe non essere così noto come alcuni degli altri classici del film noir, è un film che vale sicuramente la pena scoprire - ed è una testimonianza della regia innovativa di Altman e dell'indimenticabile interpretazione di Gould che questa gemma sottovalutata rimane un punto di riferimento della scena cinematografica degli anni '70.

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