Mi manca Sonia Henie

"Mi manca Sonja Henie" è un film sperimentale norvegese del 1997 che sfida le convenzioni narrative tradizionali. Composto da sette brevi bozzetti, il film è un affascinante esempio di cinema d'avanguardia. Ogni regista, armato di una sola telecamera e limitato a un'unica ambientazione - una soffitta - è stato incaricato di creare il proprio contributo unico al progetto. Il risultato è una serie di vignette visivamente sbalorditive e spesso surreali che sfumano i confini tra realtà e fantasia. I corti sono vagamente collegati da temi di nostalgia, desiderio e il passare del tempo. Il titolo "Mi manca Sonja Henie" serve come un cenno all'iconica pattinatrice norvegese, il cui nome è diventato sinonimo del patrimonio culturale norvegese. Un bozzetto, diretto da Lars Von Trier, è un'esplorazione inquietante del rapporto tra due sorelle, le cui conversazioni sono punteggiate da silenzi inquietanti e tagli stridenti. Un altro, diretto da Pål Sverre Hagen, si svolge come una sequenza di sogni surreali, mentre una donna (interpretata da Maria Bonnevie) cerca il suo amore perduto attraverso una coltre di nebbia e ricordi frammentati. Man mano che i bozzetti si sviluppano, il pubblico viene trattato con un'eclettica gamma di stili, dal crudo realismo di "The Last Performance" di Jens Jonsson alla fantasia stravagante di "Falling" di Torstein Grønli. In tutto, l'uso innovativo di angolazioni di ripresa, illuminazione e montaggio da parte dei registi crea un'atmosfera onirica che immerge gli spettatori nel mondo del film. In definitiva, "Mi manca Sonja Henie" è un esperimento di libertà creativa, che consente a ogni regista di superare i confini della propria arte. Il risultato è un arazzo ipnotico di storie, stati d'animo ed emozioni che lascerà il pubblico affascinato dalla sua narrazione innovativa e dalla bellezza visiva.