Let's Get Lost - Chet Baker: Ritratto di un Mito

Let's Get Lost - Chet Baker: Ritratto di un Mito

Trama

"Let's Get Lost", un documentario toccante e stimolante di Bruce Weber, approfondisce la vita complessa e tragica della leggenda del jazz Chet Baker. Il film intreccia magistralmente filmati degli anni '50, quando Baker era un membro integrante del movimento West Coast Cool, con scene dei suoi ultimi anni, rivelando un netto contrasto tra il giovane e affascinante trombettista e il musicista invecchiato e distaccato che era diventato. Il film si apre con immagini dei primi anni di Baker in California, dove suonò insieme ad altri influenti musicisti jazz, tra cui Gerry Mulligan e Charlie Parker. Queste scene si alternano a filmati delle avventure italiane di Baker, dove apparve nel film del 1959 "Urlatori alla sbarra", un film che mise in mostra la sua presenza scenica e il suo fascino. Tuttavia, è anche durante questo periodo che le lotte di Baker con la dipendenza iniziarono a farsi sentire, e fu arrestato in diverse occasioni per possesso di eroina. Man mano che il documentario progredisce, vediamo scorci della vita personale di Baker, comprese le sue relazioni con le donne. La sua ex moglie, Carol Burnett, e i suoi figli, tra cui Catherine Baker, raccontano le loro esperienze con il musicista, che era allo stesso tempo amorevole e distante. Anche le donne che hanno condiviso la sua vita, come Cherchez, forniscono approfondimenti sulla complessa personalità di Baker, rivelando un uomo diviso tra le sue passioni creative e le sue radicate lotte con la dipendenza e i demoni personali. Uno degli aspetti più sorprendenti di "Let's Get Lost" è la sua giustapposizione della vibrante giovinezza di Baker con i suoi ultimi anni. Mentre lo vediamo esibirsi al fianco dei suoi colleghi negli anni '50, il suo modo di suonare la tromba è vivace e pieno di energia, ed emana un'affascinante sicurezza sullo schermo. Tuttavia, quando il film passa ai suoi ultimi anni, l'atteggiamento distaccato, quasi da *zombie*, di Baker è stridente. Il suo viso, un tempo un'immagine di bellezza, è ora una rovina, i suoi occhi infossati e la sua pelle giallastra. In tutto il film, gli amici e gli altri musicisti di Baker offrono anche le loro prospettive sul musicista, ricordando il suo notevole talento e l'impatto che ha avuto sulla scena jazz. Personaggi come Steve Allen, un contemporaneo di Baker, e Don Cherry, un altro musicista jazz, condividono i loro ricordi di Baker, evidenziando la sua capacità unica di creare musica malinconica ed edificante. "Let's Get Lost" non è un'agiografia, tuttavia. Sebbene il film celebri i successi artistici di Baker, affronta anche frontalmente i suoi difetti e le sue lotte personali. Il regista Bruce Weber, noto per il suo approccio lirico e introspettivo al cinema documentario, crea una narrazione che è allo stesso tempo un tributo alla musica di Baker e un'esplorazione toccante della sua fragilità umana. In definitiva, "Let's Get Lost" è una potente esplorazione degli alti e bassi della vita di Chet Baker, un musicista il cui talento e carisma erano eguagliati solo dai suoi demoni e dalle sue lotte personali. Il documentario è una testimonianza del potere duraturo della musica di Baker, che continua a risuonare con gli ascoltatori di oggi. Nonostante, o forse a causa dei suoi difetti, l'eredità di Baker perdura e "Let's Get Lost" è un degno tributo a un genio musicale la cui vita è stata segnata sia dalla genialità che dalla tragedia. È un film imperdibile per gli appassionati di jazz e per chiunque sia interessato a una storia di talento e redenzione.

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