Via delle vergogne

Trama
Ambientato nel Giappone del dopoguerra, negli anni '50, il film del 1965 di Masashige Naruyama, Via delle vergogne, offre un toccante esame della vita di cinque prostitute impiegate al Matsubaya, un piccolo e modesto bordello di Tokyo. Mentre la nazione è preoccupata dall'imminente approvazione di una legge anti-prostituzione, le donne del Matsubaya affrontano la realtà complessa e spesso dura della loro professione. Il film inizia con HANA (interpretata da Ayako Wakao), una prostituta intelligente e indipendente che funge da leader de facto del gruppo. Il suo spirito acuto e il suo atteggiamento impenitente le sono valsi un certo livello di rispetto da parte delle sue colleghe, che ammirano il suo incrollabile impegno nei confronti del bordello e delle sue donne. La forza e la resilienza di HANA sono ulteriormente sottolineate dalla sua capacità di mantenere un senso di indipendenza in un mondo in cui le donne sono spesso viste come impotenti. Il Matsubaya è un piccolo bordello a conduzione familiare, che si rivolge a una clientela fedele di uomini della classe operaia che possono permettersi le modiche tariffe. Le donne che vi lavorano non sono cortigiane di alta classe, ma piuttosto donne ordinarie che si sono date alla prostituzione per necessità economiche. Non sono meramente donne che esercitano la professione più antica del mondo, ma individui con le proprie storie, speranze e sogni, che vengono lentamente rivelati man mano che il film procede. Oltre ad HANA, il gruppo di prostitute al Matsubaya comprende SHINYE (interpretata da Nobuko Otawa), una giovane donna timida e riservata; FUYU (interpretata da Chieko Nakakita), una prostituta vivace ed estroversa con una passione per il gossip; YAE (interpretata da Kyoko Kishida), una donna di mezza età con un'espressione severa e un passato misterioso; e MIZU (interpretata da Yumeji Tsukioka), la nuova e più innocente membro del bordello. Man mano che il film si sviluppa, veniamo introdotti alla routine quotidiana e ai rituali delle donne al Matsubaya. Assistiamo alle loro interazioni con il proprietario del bordello, HIDE (interpretato da Eitaro Shindō), così come con i loro clienti, che vanno dal burbero e rude al gentile e premuroso. Vediamo anche i tentativi delle donne di bilanciare il loro lavoro e la loro vita personale, spesso con risultati comici e toccanti. Nel corso del film, Via delle vergogne solleva importanti interrogativi sulla natura del lavoro sessuale e sul suo posto all'interno della società. Naruyama non è giudicante o condannatorio, ma piuttosto cerca di comprendere le motivazioni e i desideri delle donne che lavorano al Matsubaya. Il film non è una rappresentazione romantica o patinata della prostituzione, ma piuttosto un'esplorazione sfumata ed empatica dei complessi paesaggi emotivi e psicologici che esistono oltre il livello superficiale del commercio sessuale. Uno degli aspetti più sorprendenti di Via delle vergogne è la sua rappresentazione delle relazioni tra le donne al Matsubaya. Nonostante le loro diverse personalità e passati, esse formano una comunità affiatata, che si sostiene e si prende cura l'una dell'altra in modi che trascendono la loro vita professionale. Il legame tra HANA e FUYU, in particolare, è un punto forte del film, poiché le loro battute giocose e il profondo affetto reciproco sono sia commoventi che autentici. Il film si distingue anche per il suo contesto storico, che evidenzia le pressioni e le aspettative sociali che hanno portato le donne a diventare prostitute nel Giappone del dopoguerra. L'imminente approvazione della legge anti-prostituzione fa da sfondo alle storie delle donne, che si trovano ad affrontare la reale possibilità di perdere i loro mezzi di sussistenza e la sicurezza che si sono sforzate di raggiungere. Via delle vergogne è un film stimolante e profondamente commovente, che offre una potente esplorazione della condizione umana e della complessità del lavoro sessuale. Attraverso il suo ritratto di cinque donne straordinarie, Naruyama fa luce sulla vita di coloro che sono spesso trascurati o emarginati dalla società e ci ricorda che, nonostante le sfide che affrontano, sono individui con dignità, valore e un profondo desiderio di essere visti e compresi.
Recensioni
Raccomandazioni
