I ragazzi venuti dal Brasile

I ragazzi venuti dal Brasile

Trama

Nel teso e avvincente thriller del 1978 "I ragazzi venuti dal Brasile", il regista Franklin J. Schaffner intreccia abilmente una storia complessa e intricata che approfondisce gli angoli più oscuri della natura umana. Il film è un adattamento del romanzo omonimo di Ira Levin del 1976 e vede Gregory Peck e Laurence Olivier in una battaglia di ingegno che terrà il pubblico col fiato sospeso. La storia inizia a Buenos Aires, dove l'anziano cacciatore di nazisti Ezra Lieberman (Gregory Peck) vive in esilio. Ex membro della resistenza ebraica durante la seconda guerra mondiale, Lieberman ha dedicato la sua vita a rintracciare e assicurare alla giustizia i responsabili delle atrocità commesse dal Terzo Reich. Il suo bersaglio più recente è la figura carismatica e astuta simile ad Adolf Eichmann, Eduard Roschmann, noto anche come "Il macellaio di Riga", che vive sotto falsa identità in Argentina. Le capacità di Lieberman come detective e stratega sono messe alla prova mentre intraprende un viaggio pericoloso per scoprire la verità dietro le attività di Roschmann. Le sue indagini lo conducono in una piccola città del Brasile, dove scopre un sinistro complotto per riaccendere lo spirito del Terzo Reich. Un gruppo di neonazisti, guidato dall'enigmatico e sinistro Eduard Gurrelmann, ha segretamente raccolto fondi e risorse per creare una nuova generazione di superuomini ariani. Il piano di Gurrelmann è quello di creare una razza superiore fecondando centinaia di donne in tutto il mondo con il materiale genetico di Adolf Hitler, morto poco prima degli eventi del film. La trama è sia ripugnante che terrificante, in quanto rivela le profondità a cui alcuni individui sono disposti a spingersi per perpetuare le loro ideologie contorte. Mentre Lieberman approfondisce il mistero, scopre una complessa rete di corruzione e inganni che raggiunge i più alti livelli della società. Uno degli aspetti più intriganti de "I ragazzi venuti dal Brasile" è la sua esplorazione del tributo psicologico ed emotivo che l'Olocausto ha avuto su coloro che sono sopravvissuti. Lieberman è un uomo ossessionato dal suo passato, guidato da un ardente desiderio di giustizia e vendetta. Il suo personaggio è un ritratto sfumato e complesso delle cicatrici emotive lasciate dalla tragedia e Gregory Peck conferisce gravità e profondità al ruolo. Laurence Olivier, d'altra parte, è agghiacciante nei panni del carismatico e subdolo Gurrelmann. Porta un livello di raffinatezza e fascino al ruolo, rendendo difficile per il pubblico vedere il male che si cela sotto la sua superficie. Il gioco del gatto e del topo tra Lieberman e Gurrelmann è sapientemente messo in scena sullo schermo, con ciascun uomo che spinge l'altro ai suoi limiti in una battaglia di volontà. Il culmine del film è un confronto mozzafiato e intenso tra Lieberman e Gurrelmann, mentre si impegnano in un disperato tentativo di superarsi a vicenda. La tensione è palpabile e il pubblico è lasciato col fiato sospeso mentre il destino del complotto neonazista è in bilico. Alla fine, "I ragazzi venuti dal Brasile" è un thriller stimolante e inquietante che mette a nudo gli aspetti più oscuri della natura umana. È una potente esplorazione dei pericoli dell'estremismo e delle conseguenze devastanti del permettere all'odio di attecchire. I temi del film sono senza tempo e universali e il suo messaggio risuona profondamente nel mondo di oggi. Come thriller storico, è un viaggio avvincente e intenso che terrà il pubblico impegnato dall'inizio alla fine.

I ragazzi venuti dal Brasile screenshot 1
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Recensioni