Noi

Trama
Noi è un film horror psicologico americano del 2019 diretto da Jordan Peele, noto per aver realizzato storie stimolanti e inquietanti che approfondiscono le complessità della natura umana. Il film riunisce un talentuoso cast corale, tra cui Lupita Nyong'o, Winston Duke, Shahadi Wright Joseph, Evan Alex e Yahya Abdul-Mateen II, per dare vita a questa agghiacciante narrazione. La famiglia Wilson, composta dai genitori Gabe e Adelaide e dai loro due figli, Zora e Jason, intraprende una vacanza estiva nella loro casa al mare nel nord della California. La famiglia è entusiasta di ritrovarsi con i loro amici, la famiglia Tatem, sperando di rigenerarsi e disconnettersi dallo stress della vita quotidiana. Tuttavia, quando cala la notte, l'armonia e la tranquillità della serata vengono interrotte dall'arrivo di un gruppo di sosia, o gemelli identici, che assomigliano ai membri della famiglia Wilson. Adelaide, in particolare, è attanagliata da un inspiegabile senso di terrore e presagio, come se avesse la premonizione che qualcosa stia per andare terribilmente storto. La sua ansia è palpabile e fa fatica a scrollarsi di dosso la sensazione di essere osservata, anche se il gruppo di amici non è consapevole di alcun pericolo imminente. Mentre la notte avanza, il gruppo decide di fare una gita in spiaggia per godersi l'aria della sera e rilassarsi. È lì che incontrano i sosia, che iniziano a imitare le azioni e il comportamento delle loro controparti. Tuttavia, questi cloni sinistri sono consumati da un inquietante desiderio di violenza e spargimento di sangue, infrangendo la tranquillità e l'innocenza della riunione. Uno dei sosia, Alpha, è l'immagine speculare di Adelaide e la sua presenza scatena una serie di eventi inquietanti che mettono l'intero gruppo in pericolo. Adelaide lotta per capire le motivazioni dietro le azioni di Alpha, ma non è in grado di discernere alcuno scopo o spiegazione chiara dietro il comportamento malevolo del sosia. Mentre l'incontro si intensifica, il gruppo combatte per difendersi dai sosia invasori, che rivelano un'innata capacità di adattarsi e imitare i modi e i movimenti delle loro vittime. Il pubblico è lasciato sconcertato dalla rapida escalation della violenza, chiedendosi perché i sosia siano venuti nella casa sul lungomare della famiglia Wilson. Uno dei fattori chiave di Noi è l'esplorazione della dualità della natura umana, con l'"Altro" di Adelaide – Alpha – che funge da immagine speculare oscura del suo io virtuoso. Questa divisione esemplifica il modo in cui gli umani si presentano al mondo rispetto al vero sé che nascondono sotto la superficie. Alpha può essere vista come un brutale riflesso delle paure represse, degli impulsi o degli aspetti del sé che Adelaide non osa riconoscere. Questo rispecchia un pezzo cruciale del retroscena rivelato nel corso del film, in cui Adelaide, da giovane ragazza, vive un momento apparentemente innocente che – a sua insaputa, o almeno così pensava all'epoca – avrebbe definito la sua ansia per queste persone "Altre" – diventando in definitiva il punto di svolta che l'ha avviata su un percorso di confronto e scoperta di sé. In contrasto con l'attuale ansia da adulta per la famiglia, essa emerge da paure infantili più profonde che Adelaide ha incontrato in una delle spiagge in cui stanno trascorrendo le vacanze. Questa rivelazione traccia una linea nella sabbia, consentendo al pubblico di decostruire le ragioni alla base delle azioni di Alpha. Questo retroscena spinge alla fine Adelaide a una realizzazione, facendo sì che il pubblico scelga tra diverse analisi mentali nell'accettare che alla fine fosse lei la minaccia esterna più grande e unica per la sua famiglia. Inoltre, Peele attinge anche alla classica ansia suburbana americana e alla disillusione della classe media, presentando la monotonia delle vite privilegiate accanto al terrore dell'esternalizzazione e dell'ultimo crollo di questa sterile domesticità. In questo senso, Noi costruisce e dipinge in definitiva un ritratto contorto e allucinatorio di uno dei paradisi apparentemente protetti d'America: i consumatori di consumismo della classe media.
Recensioni
Fiona
Where did they get the scissors, the clothes, the gloves, the handcuffs? Mexico, the "wall," America, white people all dead... Boring, honestly, it's all a bit boring. How can these so-called ironies and metaphors stir up so much excitement on Douban?
Avery
7/10. Just like "Get Out," this movie is a WTF, nerve-wracking experience from start to finish. It maintains a layer of suspense with sprinkles of humor. And of course, there are tons of metaphors centered around race and gender. If the director sticks to making social thrillers like this, they could shape up to be quite a talent. The only downside is that their films never feel truly *amazing*. There's just a bit too much artifice and it's always missing that *it* factor.
Aleah
You dance in the spotlight, she suffers bone-deep fractures in the shadows. You bask in applause, she faces only darkness. You await a prince's wedding, she's forced into marriage with a stranger. You bring forth a cherished child, she births a grinning monster. For every moment of joy you savor in the sun, someone in the tunnels bears exponentially more suffering in your stead. Behind the facade of charitable campaigns lies a united effort to build a wall against the apocalypse. When evil mingles among us, when deception becomes indistinguishable from reality, they are us.
Norah
This movie is a prime example of style over substance. Sure, the soundtrack, sound effects, and cinematography are undeniably impressive, but the plot and storytelling are pretty weak. The forced comedic moments in the middle were more annoying than funny, and the tacked-on ending ultimately cheapened the entire story.
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