Vai avanti tu che vengo dietro!

Vai avanti tu che vengo dietro!

Trama

Doug stava guidando in autostrada, godendosi il panorama e la libertà di essere sulla strada. Era una bella giornata e non aveva una meta precisa. Fu allora che lo notò: uno sconosciuto che faceva l'autostop sul ciglio della strada con un grande zaino e un sorriso affascinante. Doug decise di offrire un passaggio allo sconosciuto e i due partirono insieme per un'avventura inaspettata. Mentre guidavano, Doug e lo sconosciuto, che si presentò come Rosco, chiacchierarono di tutto, dai loro cibi preferiti ai ricordi d'infanzia. Doug fu immediatamente attratto dalla personalità carismatica e dalla natura rilassata di Rosco, e i due divennero subito amici per la pelle. Ma il loro viaggio spensierato ebbe vita breve. Mentre si avvicinavano a una piccola città, Doug notò un'auto della polizia che li seguiva da vicino. Le luci dell'agente iniziarono a lampeggiare e Doug capì che erano nei guai. "Patente e libretto, per favore", tuonò l'agente attraverso l'altoparlante. Ma Doug, supponendo che l'agente lo stesse fermando per un controllo stradale di routine, cercò di spiegare la situazione. Rosco, tuttavia, fraintese la situazione e saltò giù dal camion, atterrando rumorosamente sul marciapiede. Preso dal panico, l'agente chiese rinforzi, identificando erroneamente Doug e Rosco come due famigerati rapinatori di banche. Doug e Rosco erano scioccati e confusi, incerti su cosa stesse succedendo o su come fossero diventati nemici pubblici. Fuggendo dalla scena, riuscirono a sfuggire alle grinfie della polizia, ma non senza riportare qualche graffio e livido. Mentre riprendevano fiato, Doug e Rosco si guardarono in un misto di eccitazione e confusione. "Cosa è appena successo?", chiese Doug, ancora cercando di elaborare gli eventi che si erano svolti. RoscoScrollò le spalle, altrettanto perplesso. "Immagino che ora siamo ricercati". I due decisero di starsene tranquilli per un po', cercando rifugio in una città vicina. Tuttavia, la loro breve tregua ebbe vita breve. Mentre cercavano di prendere un volo per la loro prossima destinazione, furono scambiati per due agenti segreti incaricati di recuperare un ordigno nucleare rubato. Mentre si facevano strada attraverso i controlli di sicurezza dell'aeroporto, furono fermati da funzionari che sembravano pensare che fossero in possesso di informazioni altamente riservate. Rosco, sempre pronto di spirito, finse di ricevere un messaggio dal loro presunto "contatto" e iniziò a digitare su un telefono immaginario. Doug, d'altra parte, si limitò a stare al gioco, adottando un'espressione seria e cercando di trasmettere sicurezza. Le autorità aeroportuali furono ingannate e, ben presto, i due furono portati via da una squadra di "agenti sotto copertura" incaricati di estrarre loro l'ordigno rubato. Ma mentre sfrecciavano per l'aeroporto, Doug e Rosco non poterono fare a meno di ridere dell'assurdità della situazione. Fu solo quando si imbatterono in un gruppo di veri agenti segreti, vestiti con equipaggiamento tattico nero e con espressioni serie, che si resero conto di dover escogitare un nuovo piano. Gli agenti erano alle loro calcagna, determinati a scoprire la verità sul mistero e a recuperare l'ordigno rubato. Doug e Rosco sapevano di dover pensare in fretta e trovare un travestimento intelligente per depistare gli agenti. Esplorarono l'ambiente circostante, esaminando la disposizione dell'aeroporto e cercando qualsiasi opportunità per dileguarsi inosservati. Individuato un carrello delle pulizie, ci saltarono rapidamente a bordo e iniziarono a spingerlo verso un ascensore di servizio. Il carrello sferragliò mentre si facevano strada verso il livello successivo, evitando per un pelo di essere individuati dagli agenti che li inseguivano. Appena sbucarono nell'affollato terminal, Rosco notò un gruppo di dipendenti dell'aeroporto che si preparavano per un'esercitazione di sicurezza. Il piano era nato: si sarebbero uniti all'esercitazione, assumendo il ruolo di tirocinanti, e avrebbero sperato che gli agenti non sospettassero del loro stratagemma. Con un gesto teatrale, i due ex autostoppisti si unirono all'esercitazione, indossando rapidamente falsi badge identificativi e cercando di mimetizzarsi con il gruppo. Gli agenti furono momentaneamente distratti, alla ricerca dei veri colpevoli, e Doug e Rosco riuscirono a sfuggire, perdendosi nella folla di passeggeri. La loro avventura potrebbe essere finita per ora, ma Doug e Rosco sapevano di aver stretto un legame indissolubile. Nonostante il caos e la confusione che avevano incontrato, avevano imparato a fare affidamento sull'ingegno e l'intraprendenza reciproci. E mentre uscivano dall'aeroporto, fianco a fianco, si scambiarono uno sguardo che diceva molto della loro nuova amicizia. Quest'amicizia rimarrà un legame forte e duraturo come un ottimo vino italiano.

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