Essere ventenni

Trama
Nel film degli anni '70 'Essere ventenni', diretto dall'assistente di Sergio Corbucci, Sergio Pinheiro, regista italiano, Marco Bellocchio, incontriamo Lia e Tina, due giovani donne che si ritrovano in un tumultuoso viaggio alla scoperta di sé e di sopravvivenza. Fin dall'inizio, la narrazione stabilisce un senso di disillusione tra i suoi protagonisti. Le vite di Lia e Tina sembrano insoddisfacenti, prive dell'eccitazione e della libertà che desiderano. Trovano conforto nella compagnia reciproca, scoprendo una frustrazione condivisa per le norme sociali che governano la loro esistenza. Questa disillusione condivisa funge da catalizzatore per le loro decisioni, che alla fine le condurranno su un cammino pericoloso. Inizialmente, Lia e Tina decidono di fare un atto di fede, intraprendendo un viaggio in autostop verso Roma alla ricerca della comune di Nazariota. Fondata da una figura carismatica, Nazariota, la comune promette una vita di libertà e promiscuità, senza costi né responsabilità. Sembra un'utopia per due giovani donne disincantate dai vincoli della loro vita quotidiana. La loro motivazione principale, tuttavia, è la promessa di una vita sessuale aperta e senza restrizioni. All'arrivo a Roma, il controllo della realtà del duo inizia quando faticano a localizzare la comune. Sono lasciate a se stesse e presto si ritrovano alla mercé delle circostanze. In un disperato tentativo di sbarcare il lunario, si dedicano alla prostituzione, vendendo i loro corpi per guadagnarsi da vivere. Ciò ha segnato una svolta nel loro viaggio, poiché le loro decisioni sono diventate sempre più dettate dal loro bisogno di sopravvivere. La prostituzione mette Lia e Tina in contatto con un mondo sotterraneo sordido, pieno di personaggi moralmente corrotti. Il confine tra sopravvivenza e sfruttamento è ben delineato e le nostre protagoniste si ritrovano intrappolate in un inferno vivente dal quale sembra non esserci via di scampo. Le loro vite sono una lotta costante, con ogni giorno che passa segnato da vulnerabilità e difficoltà. Inoltre, man mano che Lia e Tina si radicano nelle loro circostanze, attirano attenzioni indesiderate sia dalle forze dell'ordine che da una banda violenta. Il loro coinvolgimento con queste forze evidenzia il pericolo, l'incertezza e il rischio che pervadono le loro vite. Le autorità sembrano vederle con disprezzo, trattandole come nient'altro che oggetti da sfruttare e scartare. Nel mezzo di tale tumulto, il film pone una domanda toccante: a quale costo si persegue la libertà e l'edonismo? L'attrazione del sesso senza restrizioni e di un'esistenza spensierata vale la pena sacrificare la propria dignità e autonomia? Attraverso la storia di Lia e Tina, il film critica le aspettative sociali che plasmano la vita delle giovani donne, in particolare negli anni '70. Si chiede se la ricerca della liberazione e della scoperta di sé possa essere ridotta a mera fantasia o se richieda coraggio, resilienza e volontà di affrontare le dure realtà del mondo. In "Essere ventenni", il viaggio di Lia e Tina è una testimonianza della lotta incessante della condizione umana. La loro storia serve come un monito inquietante che il desiderio di libertà e autonomia può essere un'arma a doppio taglio, capace sia di liberarci che di intrappolarci in un ciclo di disperazione e disperazione. Mentre la narrazione si sviluppa, la vita di Lia e Tina inizia a somigliare a un incubo dal quale sembra non esserci via di scampo. La rappresentazione spietata del film delle loro esperienze serve come una feroce accusa di una società che dà la priorità ai bisogni e ai desideri di pochi rispetto alla sopravvivenza e al benessere di molti. Alla fine, il film presenta una visione più cupa e sfumata dell'esperienza umana. La storia di Lia e Tina è una storia dalle proporzioni tragiche, un racconto ammonitore sui pericoli dell'ambizione cieca e sulla fragilità dell'esistenza femminile. La loro difficile situazione serve come un duro promemoria delle dure realtà che sostengono la vita di molte giovani donne, anche oggi. Attraverso la sua toccante esplorazione della condizione umana, "Essere ventenni" emerge come una potente critica al trattamento da parte della società delle sue popolazioni più vulnerabili. Il film è un'agghiacciante ritratto di due giovani donne intrappolate in un mondo che sembra determinato a schiacciare i loro spiriti, ed è questo sguardo impietoso alla realtà che rende "Essere ventenni" un film così avvincente e di grande impatto.
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